Ci trovi, su appuntamento il mercoledì, in P.za Olivelli-ex forze Armate 179 (Ang. Via Beltrami).. c/o Centro x Giovani Comunità Nuova.. Ciao, come sapete siamo impegnati, se è urgente chiamateci al 3402707829 o 3394523017! Grazie.. ".. ci trovate il 1°MERCOLEDI' del mese dalle h 17,00 alle 20,30 Vi aspettiamo x i corsi:Volontar., filosofia e agg. al giornalismo, Ballo, SHIATSU,CUCITO,PC,BRIDG,agg.ti alla COMUNICAZIONE con ACR-CRV!
*Divergenze sulla “politica fiscale” tra Vespasiano e il figlio Tito*
Nell’antica Roma, una delle imposte più note era quella sui bagni pubblici, chiamati ancora oggi “vespasiani” perché ad essi è legato il tributo nato da un’idea dell’imperatore Vespasiano. Molto frequentati dai cittadini dell’Urbe, infatti, fornivano una sostanza preziosa, l’ammoniaca, ricavata dalle urine, impiegata per rendere candide e lucenti toghe e biancheria. Da qui l’imposta dovuta dai lavandai che si rifornivano presso le latrine. Il giovane Tito, figlio di Vespasiano, disapprovava il nuovo tributo, che riteneva di dubbio gusto. Ma – si narra - arrivò il giorno in cui, alla richiesta di finanziamento da parte del giovane, il padre lo concesse precisando che le risorse provenivano proprio dal contributo a lui tanto inviso e pronunciando la famosa massima “_pecunia non olet_”.
http://isolinolombardojumpy.blogspot.com/?m=1
RispondiEliminagrazieeeee 😇
RispondiEliminaUniversità della vita e dell'informazione
a cura di acraccademia.it
http://www.acraccademia.it/Il%20Baggese%20pag%201.html
grazieeeee 😇
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a cura di acraccademia.it
http://www.acraccademia.it/Il%20Baggese%20pag%203.html
*Divergenze sulla “politica fiscale” tra Vespasiano e il figlio Tito*
RispondiEliminaNell’antica Roma, una delle imposte più note era quella sui bagni pubblici, chiamati ancora oggi “vespasiani” perché ad essi è legato il tributo nato da un’idea dell’imperatore Vespasiano.
Molto frequentati dai cittadini dell’Urbe, infatti, fornivano una sostanza preziosa, l’ammoniaca, ricavata dalle urine, impiegata per rendere candide e lucenti toghe e biancheria. Da qui l’imposta dovuta dai lavandai che si rifornivano presso le latrine.
Il giovane Tito, figlio di Vespasiano, disapprovava il nuovo tributo, che riteneva di dubbio gusto. Ma – si narra - arrivò il giorno in cui, alla richiesta di finanziamento da parte del giovane, il padre lo concesse precisando che le risorse provenivano proprio dal contributo a lui tanto inviso e pronunciando la famosa massima “_pecunia non olet_”.